Il Tema Geomantico

La creazione del Tema Geomantico
Cos’è il Tema Geomantico?
Il tema geomantico è il grafico con cui otteniamo il giudizio divinatorio ed è tradizionalmente denominato “scudo”. Lo scudo geomantico è formato da quindici o sedici settori. I primi dodici settori corrispondo alle dodici case astrologiche e sono suddivisi in tre gruppi: quello delle “madri”, dalla I° alla IV° Casa, quello delle “figlie”, dalla V° all’VIII° Casa, e quello delle “nipoti”, dalla IX° alla XII° Casa. I restanti quattro settori, dalla XIII° alla XV° Casa, sono invece propri della divinazione geomantica e sono definiti “figure di corte”. La prima figura di corte (XIII° Casa) è “il testimone del passato”, la seconda figura di corte (XIV° Casa) è “il testimone del futuro“, mentre la terza figura di corte (XV° Casa) è “il giudice”. La quarta figura di corte (XVI° Casa) è facoltativa ed è chiamata “il giudice supremo” o “il riconciliatore”.
Come si crea un Tema Geomantico?
Per redigere un tema geomantico servono soltanto carta e penna, e naturalmente un po’ di pazienza.
La domanda deve essere formulata in modo molto preciso, più sarà precisa la domanda e più sarà preciso il responso. Per esempio, se il consultante desidera sapere se un flirt diventerà qualcosa di più serio non chiederà “come andrà con tizio?” ma piuttosto “nascerà un vero rapporto sentimentale tra me (il suo nome) nato/a il (la sua data di nascita) e (il nome dell’altra persona) nato/a il (la data di nascita dell’altra persona)?”
Dopodiché, picchiettando la penna sul foglio di carta il consultante traccerà istintivamente sedici file di punti, una sotto l’altra, pensando intensamente alla sua domanda. Il numero dei punti deve essere assolutamente casuale. Pertanto, durante la fase di “picchiettamento”, egli si deve concentrare esclusivamente sul proprio quesito senza contare i punti che farà sul foglio.
Successivamente, il consultante conterà i punti di ogni fila. Se la fila è composta da un totale di numeri pari disegnerà due punti, se dispari un punto solo.

Con i punti finali delle prime quattro file di segni genererà il tetragramma della “prima madre” (I° Casa), mentre con quelli delle quattro file dalla quinta all’ottava genererà il tetragramma della “seconda madre” (II° Casa), con quelli delle quattro file dalla nona alla dodicesima genererà il tetragramma della “terza madre” (III° Casa) e con quelli delle quattro file dalla tredicesima alla sedicesima genererà infine il tetragramma della “quarta madre” (IV° Casa).
Una volta generate le quattro “madri” si generano le “figlie”, mediante questo procedimento:

Come puoi vedere nell’immagine, per generare la “prima figlia” (V° Casa) basta riportare i punti delle “teste” delle madri (colore giallo), per generare la “seconda figlia” (VI° Casa) basta riportare i punti dei “colli” delle madri (colore verde), per generare la “terza figlia” (VII° Casa) basta riportare i punti dei “ventri” delle madri (colore azzurro) e per generare la “quarta figlia” (VIII° Casa) basta riportare i puntini dei “piedi” delle madri (colore rosa). Come puoi notare i punti sono sempre riportati da destra verso sinistra.
Una volta generate le quattro “figlie” si generano le quattro “nipoti”. La “prima nipote” (IX° Casa) si genera sommando le prime due madri, la “seconda nipote” (X° Casa) sommando la terza e la quarta madre, la “terza nipote” (XI° Casa) sommando la prima e la seconda figlia, e la “quarta nipote” (XII° Casa) sommando la terza e la quarta figlia.
Sommare le figure consiste semplicemente nel contare i numeri di punti nei quattro settori del tetragramma (“testa”, “collo”, “ventre” e “piedi”) delle due figure e di riportarli in una nuova figura: se il numero totale di punti è pari si riportano due punti, se dispari se ne riporta uno solo.

In questo esempio la “testa” della “prima nipote” è composta da due punti poiché le “teste” delle prime due madri sono composte in totale da quattro punti (pari), i “piedi” invece sono composti da un punto solo poiché i “piedi” delle prime due madri sono composte in totale da tre punti (dispari).
Dopo aver generato le quattro nipoti si generano i due testimoni, “il testimone del passato” (XIII° Casa) sommando la prima e la seconda nipote, e “il testimone del futuro” (XIV° Casa) sommando la terza e la quarta. Infine si genera “il giudice” (XV° Casa) sommando i due testimoni.
Il procedimento è lo stesso usato per generare le figure delle nipoti.
Nel caso in cui il responso è poco chiaro è possibile generare una sedicesima figura, detta “giudice supremo” o “rinconciliatore” (XVI° Casa) la quale funge da figura chiarificatrice, sommando la figura del giudice con quella della prima madre.
Una volta che si è realizzato lo scudo geomantico si procede con la sua interpretazione…
Interpretazione dello Scudo Geomantico
La lettura di un tema geomantico è relativamente semplice, ma ci sono alcune regole da rispettare e alcuni principi interpretativi che non vanno mai sottovalutati.
Le quattro regole fondamentali
Le principali regole da rispettare sono quattro e sono le seguenti:
1) Se in I° Casa compare Rubeus o Cauda Draconis, il tema non può essere interpretato. Generalmente, in base all’esperienza di numerosi geomanti, Rubeus indica che il consultante si trova in una situazione tale da impedirgli di comprendere appieno il giudizio divinatorio, mentre Cauda Draconis indica che il quesito è stato posto inutilmente, poiché gli eventi in corso sono già maturati, e di conseguenza qualsiasi risposta da parte dell’oracolo risulterebbe irrilevante.
2) Se il giudice è una figura parziale, cioè una figura composta da un numero totale di punti dispari, i calcoli non sono stati effettuati correttamente. Per una questione puramente matematica, il giudice può essere solamente una figura imparziale, quindi: Acquisitio, Amissio, Conjunctio, Carcer, Fortuna Major, Fortuna Minor, Populus o Via.
3) Se il giudice è Populus o Via, il tema geomantico è detto “bloccato” e va ricostruito da zero usando come quattro madri le quattro case angolari, quindi la I°, la IV°, la VII° e la X° Casa, oppure le quattro figure di corte, quindi “il testimone del passato”, “il testimone del futuro”, “il giudice” e “il giudice supremo”. Personalmente, tra le due opzioni, preferisco adottare quella delle case angolari, ma consiglio all’aspirante geomante di sperimentarle entrambe e adottare quella che ritiene più efficace. Naturalmente ci sono questioni in cui Populus o Via possono rivelarsi degli efficaci giudizi divinatori, ma generalmente si tratta di simboli ambigui che, esprimendo valori astratti di “attività” (Via) o di “passività” (Populus), non sempre riconoscono la domanda posta. Nel caso in cui lo scudo geomantico così ricostruito restituisca come giudice nuovamente Populus o Via, il tema va rifatto in un secondo momento, preferibilmente formulando la domanda in maniera differente. Secondo la geomanzia araba tradizionale, nel caso in cui compare Populus, si dice che il giudice è “sordo”, mentre nel caso in cui compare Via, si dice che il giudice è “muto”.
4) Se le “madri” (e di conseguenza le “figlie”) sono tutte uguali, il tema geomantico non può essere interpretato.
Nei vari trattati di geomanzia sono riportate numerose altre regole, la maggior parte delle quali però sembrano ammantate da un’aura superstiziosa, e quindi prive della benché minima logica. Dunque, consiglio di basarsi unicamente su queste quattro regole appena elencate.
I quattro principi interpretativi fondamentali
Per quanto riguarda invece i principi interpretativi fondamentali occorre delineare una gerarchia ben definita di “valori divinatori”.
1) Il giudice è la sintesi matematica di tutto il tema geomantico e, di fatto, rappresenta il giudizio divinatorio “nudo e crudo”. Il giudice è l’entità oracolare che pronuncia la sentenza che, in quanto figura imparziale, esprime un significato oggettivo assolutamente inequivocabile. Per esempio “Sì, otterrai ciò che desideri” (nel caso di una figura favorevole) oppure “No, non otterrai ciò che desideri” (nel caso di una figura sfavorevole). Si tratta della figura più importante di tutto il tema geomantico, e il suo valore divinatorio non può mai passare in secondo piano, a meno che la maggior parte dei simboli nel grafico non esprimono valori totalmente opposti. In tal caso il suo giudizio dovrebbe essere interpretato in relazione alle altre figure geomantiche, le quali ci consentono di decifrare correttamente l’evolversi della questione, se in positivo o in negativo.
2) Il testimone del passato e quello del futuro rappresentano due spazi temporali ben precisi. La prima è la sintesi della parte destra del grafico (le quattro madri e le prime due nipoti) che in generale rappresenta il passato. La seconda è la sintesi della parte sinistra (le quattro figlie e le altre due nipoti) che in generale rappresenta il futuro. Queste due figure possono confermare o ribaltare il giudizio divinatorio. Se il giudice è favorevole, ed entrambi i testimoni sono favorevoli, possono confermarlo, se invece sono sfavorevoli, possono ribaltarlo. Naturalmente la figura del testimone del futuro è molto più significativa rispetto a quella del passato. Pertanto, nella maggior parte dei casi, può bastare da sola per confermare o ribaltare il responso. Se per esempio il giudice è sfavorevole, ma il testimone del futuro è favorevole, è probabile che le cose non andranno come desidera il consultante ma che l’esito, benché apparentemente negativo, gli apporterà comunque dei benefici. Lo stesso vale se il giudice è favorevole, ma il testimone del futuro è sfavorevole, indicando che nonostante gli eventi si svilupperanno in modo apparentemente favorevole è probabile che il consultante non ne trarrà particolari vantaggi.
3) La I° Casa insieme alla casa che rappresenta l’oggetto del quesito simboleggiano invece il rapporto tra il consultante e la domanda. L’analisi di queste due case in relazione tra loro ci consente subito di capire in che modo il consultante si approccia al problema in oggetto. Generalmente la casa della “richiesta” è più significativa rispetto a quella del “richiedente”. Egli infatti potrebbe avere un approccio sostanzialmente negativo ma ottenere ugualmente il risultato sperato, o viceversa approcciarsi in modo più positivo ma non ottenere nulla. La casa della “richiesta” presa singolarmente non ha un particolare valore divinatorio, e deve essere sempre interpretata in relazione al giudice e ai testimoni, in particolare quello del futuro. In ogni modo ci permette senz’altro di misurare la spinta inconscia del “richiedente”, rappresentato dalla I° Casa, verso il proprio personale obbiettivo, rappresentato dalla casa della “richiesta”.
4) Tutte le restanti case rappresentano diversi ambiti della vita, ma sempre in relazione al quesito posto dal consultante. In molti utilizzano il tema geomantico per fare una sorta di “excursus” nella vita del richiedente, e analizzarne di conseguenza tutti gli aspetti. Ciò nonostante si tratta di un approccio sostanzialmente sbagliato. La geomanzia, da sempre, serve a rispondere a specifiche domande. Pertanto le case non vanno mai analizzate singolarmente, cioè in base ai loro significati assoluti, ma sempre e solo in relazione al tema oggetto della domanda, cioè in base ai loro significati “accidentali”. Non ha senso quindi attribuirgli un valore divinatorio specifico, ma nella loro complessità potrebbero comunque risultare positive o negative, nonché offrirci la possibilità di “colorire” l’interpretazione del tema geomantico, ovvero di fornirci diverse chiavi di lettura.
Principi interpretativi avanzati
Oltre all’esame delle figure, e delle case che occupano, è possibile arricchire l’interpretazione del tema geomantico mediante l’analisi di ulteriori elementi, nello specifico: le parti, la via dei punti, gli aspetti e le case derivate.
La Parte di Fortuna e la Parte dello Spirito
Un’ulteriore fase di interpretazione di un tema geomantico consiste nella “scoperta” delle cosiddette “parti”. In astrologia le parti sono semplicemente dei punti immaginari all’interno della carta del cielo estrapolati mediante dei semplici calcoli aritmetici. Per calcolare la Parte di Fortuna di un tema natale, per esempio, l’astrologo somma la longitudine totale dell’Ascendente con quella della Luna, e infine sottrae alla somma ottenuta la longitudine totale del Sole.
In geomanzia le parti che si possono rivelare all’interno del tema sono quella di Fortuna e quella dello Spirito (detta anche come Proiezione dei Punti). La Parte di Fortuna si ottiene sommando tutti i punti doppi (cioè passivi) dello scudo (escluso il “giudice supremo”) e dividendo la somma ottenuta per dodici. Il resto indica la casa in cui cade la Parte di Fortuna (se il resto è zero la Parte di Fortuna si trova in XII° Casa). La Parte dello Spirito invece si ottiene sommando tutti i punti singoli (cioè attivi) dello scudo e, anche in questo caso, dividendo la somma ottenuta per dodici.
La Parte di Fortuna corrisponde generalmente a quel settore della nostra vita (sempre in relazione alla domanda) nel quale abbiamo la possibilità di sperimentare il successo. Si tratta insomma del luogo in cui dimora la nostra fortuna intesa come forza che governa il nostro destino, nel bene e nel male. Infatti, come in astrologia, il significato della Parte di Fortuna è ambivalente di per sé, pertanto si rivela favorevole o sfavorevole al consultante a seconda della figura che occupa la casa in cui si trova.
La Parte dello Spirito simboleggia invece la nostra forza di volontà, e indica quindi quel settore della nostra vita nel quale possiamo esprimere tutto il nostro potenziale. Se la Parte di Fortuna rappresenta dunque la “zona passiva” dell’Io, dove prevale l’aleatorietà del destino, la Parte dello Spirito, viceversa, rappresenta la “zona attiva” dell’Io, dove prevale invece la nostra forza di volontà. In astrologia la Parte dello Spirito si calcola come la Parte di Fortuna, ma invertendo la formula, quindi sommando la longitudine totale dell’Ascendente con quella del Sole, e infine sottraendo alla somma ottenuta la longitudine totale della Luna. Pertanto capiamo che, come in astrologia, le due parti sono le due facce della stessa medaglia, che potremmo definire “destino” e “antidestino”, la cui analisi ci consente di approfondire ulteriormente l’interpretazione a fini non solo divinatori, ma anche psicoevolutivi.
Utilizzando come esempio il tema geomantico riportato all’inizio di questa pagina il numero totale di punti doppi è 76, quindi la Parte di Fortuna si trova in IV° Casa, occupata da Laetitia, mentre il numero totale di punti singoli è 22, quindi la Parte dello Spirito si trova in X° Casa, occupata da Tristitia. Laetitia potrebbe indicare l’aiuto inaspettato da parte di familiari, nello specifico genitori o tutori, poiché la IV° Casa rappresenta la parentela verticale del consultante, mentre Tristitia potrebbe indicare un certo pessimismo verso un ipotetico successo che tende a prevalere sulle proprie azioni personali. Naturalmente l’esame di entrambe le parti dev’essere svolta non solo in relazione alla figure e alle case che occupano, ma anche in relazione alla domanda posta.
La Via dei Punti
La Via dei Punti, è una tecnica avanzata di geomanzia che ci consente di capire con quale settore del tema si lega la figura del giudice, che come abbiamo visto è la più importante di tutte. Come già sappiamo, ogni tetragramma è composto da quattro linee, ognuna dei quali prende il nome di una parte anatomica e corrisponde ad un elemento. Secondo l’ordine platonico, partendo dall’alto, la prima (“testa”) corrisponde al fuoco, la seconda (“collo”) corrisponde all’aria, la terza (“ventre”) corrisponde all’acqua e la quarta (“piedi”) corrisponde alla terra.
La tecnica della Via dei Punti consiste nel “seguire” le linee attive, cioè quelle composte da un solo punto, partendo dalla figura del giudice. Naturalmente, sempre per una questione puramente matematica, la Via dei Punti può condurci a una delle quattro madri o a una delle quattro figlie, anche contemporaneamente, ma non a più di una madre o a più di una figlia. Se prendessimo in considerazione invece le linee passive, cioè quelle composte da due punti, la Via dei Punti potrebbe diramarsi e condurci a più di una madre e a più di una figlia. Per questo motivo l’utilizzo di questa tecnica comporta il prendere in considerazione solamente le linee attive, cioè i punti singoli presenti nella figura.
La Via dei Punti di per sé non ha un preciso valore divinatorio, ma ci consente di conoscere e approfondire la “linea d’azione” del consultante, cioè le motivazioni più profonde del suo quesito. La linea del fuoco rappresenta la sfera dello “spirituale”, quella dell’aria la sfera del “mentale”, quella dell’acqua la sfera del “sentimentale” e quella della terra la sfera del “materiale”. In pratica la linea elementare è una sorta di ponte con la quale la figura del giudice attraversa il tema e ci indica l’energia di base (cioè l’elemento) che lo smuove e la dimora in cui quest’energia intende manifestarsi.
Utilizzando come esempio il tema geomantico riportato all’inizio di questa pagina, la Via dei Punti parte da Acquisitio e raggiunge Fortuna Major in V° Casa attraverso la linea della terra, e contemporaneamente raggiunge anche Fortuna Minor in VII° Casa attraverso la linea dell’aria. La linea della terra, riferendosi alla sfera del “materiale”, che parte da Acquisitio e raggiunge Fortuna Major in V° Casa potrebbe indicare l’ottenimento dei risultati ambiti tramite attività speculative, o in generale per mezzo di approcci e comportamenti ritenuti rischiosi. La linea dell’aria invece, riferendosi alla sfera del “mentale”, che parte da Acquisitio e raggiunge Fortuna Minor in VII° Casa, potrebbe indicare contemporaneamente il fatto che il successo dipenda in parte anche dal coinvolgimento di terzi, specialmente da un punto di vista di risorse intellettive. Naturalmente, vale lo stesso discorso fatto parlando delle parti, l’analisi della Via dei Punti dev’essere condotta sulla base del quesito posto, e mai in termini generali.
L’analisi degli aspetti
In astrologia si definiscono “aspetti” le distanze angolari che i pianeti formano tra loro, mentre in geomanzia si definiscono “aspetti” le distanze che le case formano tra loro in base al numero di case che le separano. Gli aspetti utilizzati sono i quattro aspetti maggiori utilizzati nell’astrologia classica: il sestile, la quadratura, il trigono e l’opposizione.
1) Aspetto di sestile: l’aspetto di sestile si applica con la casa che si trova una casa prima o dopo rispetto a quella presa in esame, quindi la I° è in sestile III°, la II° con la IV°, la III° con la V°, la IV° con la VI°, la V° con la VII°, la VI° con l’VIII°, la VII° con la IX°, l’VIII° con la X°, la IX° con la XI°, la X° con la XII°, la XI° con la I°.
2) Aspetto di quadratura: l’aspetto di quadratura si applica con la casa che si trova due case prima o dopo rispetto a quella presa in esame, quindi la I° è in quadratura con la IV°, la II° con la V°, la III° con la VI°, la IV° con la VII°, la V° con l’VIII°, la VI° con la IX°, la VII° con la X°, l’VIII° con l’XI°, la IX° con la XII°, la X° con la I°, l’XI° con la II°, la XII° con la III°.
3) Aspetto di trigono: l’aspetto di trigono si applica con la casa che si trova tre case prima o dopo rispetto a quella presa in esame, quindi la I° è in trigono con la V°, la II° con la VI°, la III° con la VII°, la IV° con l’VIII°, la V° con la IX°, la VI° con la X°, la VII° con l’XI°, l’VIII° con la XII°, la IX° con la I°, la X° con la II°, l’XI° con la III°, la XII° con la IV°.
4) Aspetto di opposizione: l’aspetto di opposizione si applica con la casa che si trova cinque case prima o dopo rispetto a quella presa in esame, quindi la I° è in opposizione alla VII°, la II° all’VIII°, la III° alla IX°, la IV° alla X°, la V° all’XI°, la VI° alla XII°.
In astrologia sestile e trigono rappresentano aspetti potenzialmente favorevoli, o armonici, mentre quadratura e opposizione rappresentano aspetti potenzialmente sfavorevoli, o disarmonici. Tuttavia, in geomanzia, si considerano più che altro come “aspetti di forza” con i quali le figure si misurano tra loro. L’aspetto più forte è quello di opposizione, seguito dal trigono, dalla quadratura e infine dal sestile. In pratica non esistono aspetti “buoni” e aspetti “cattivi”, ma solo aspetti più forti o più deboli di altri, il cui effetto, favorevole o sfavorevole, dipende solo ed esclusivamente dalle figure che li formano. Inoltre, a differenza dell’astrologia (nella quale sono i pianeti a formare gli aspetti e non le case, se non a livello puramente teorico), tutte le case geomantiche sono in perenne aspetto tra loro, dunque si considerano esclusivamente gli aspetti con la I° Casa e quelli con la casa della “richiesta”, nonché gli aspetti tra queste due case con le case che assumono un “significato accidentale” relativamente alla domanda posta dal consultante.
Supponiamo, per esempio, che il tema geomantico riportato all’inizio di questa pagina sia stato creato con lo scopo di rispondera alla domanda: “Vincerò la scommessa?” In questo caso gli aspetti da considerare sono quelli della I° e quelli della V° Casa.
Dunque:
La I° Casa è occupata da Fortuna Major ed è in sestile con Carcer, in quadratura con Laetitia, in trigono con Fortuna Major e in opposizione con Fortuna Minor.
La V° Casa è anch’essa occupata da Fortuna Major ed è in sestile con Fortuna Minor, in quadratura con Amissio, in trigono con Tristitia e in opposizione con Fortuna Major.
Al di là del fatto che Acquisitio come giudice e come testimone del futuro risponde già di per sé affermativamente, l’analisi degli aspetti conferma questo giudizio e offre alcuni dettagli interpretativi che altrimenti non potrebbero venire alla luce. Innanzitutto scartiamo gli aspetti che non assumono alcun significato particolare in relazione al quesito, quindi: il sestile con Carcer e la quadratura con Laetitia per quanto riguarda la I° Casa, e il trigono con Tristitia per quanto riguarda la V°. Dopodiché procediamo all’interpretazione.
Il trigono tra Fortuna Major in I° Casa e Fortuna Major in V° Casa, che sono le due case prese in esame, è un indizio assolutamente favorevole. Inoltre l’opposizione tra Fortuna Major in I° Casa e Fortuna Minor in VII° Casa rappresenta un ulteriore segnale affermativo, poiché indica la “maggior fortuna” del consultante contro la “minor fortuna” della controparte, cioè il bookmaker. Per quanto riguarda invece gli aspetti della V° Casa sono particolarmente significativi, nonché palesemente favorevoli, l’opposizione con Fortuna Major e, soprattutto, la quadratura con Amissio in VIII° Casa, che è la II° Casa Derivata dalla VII°, e che quindi rappresenta la perdita dei “soldi dell’altro”, cioè i soldi del bookmaker.
Le Case Derivate
Come abbiamo visto nell’esempio appena fatto, l’VIII° è anche la II° della VII°, cioè i “soldi dell’altro”, e di conseguenza può essere anche la III° della VI°, la IV° della V° e così via. Questo modo di interpretare le case astrologiche è la tecnica delle Case Derivate.
In pratica il procedimento consiste nel far diventare la casa presa in esame la I° Casa, e ricontando poi tutte le case successive in base a quella. Se ad esempio considero la V° Casa (quella dei figli), la II° Casa Derivata dalla V° (quella del denaro) è la VI°. Quindi la sesta casa può rappresentare anche “il denaro dei figli”. La III° Casa Derivata dalla V° (quella dei fratelli) è invece la VII°. Quindi la settima casa può rappresentare anche “i fratelli dei figli”.
La peculiarità di questa tecnica è il fatto che possa ampliare notevolmente i livelli di lettura di un tema geomantico. Come afferma l’astrologo francese Eudès Picard: “Ogni casa radicale può essere considerata come l’Ascendente di un ciclo duodenario distinto ed è questo ciclo che chiameremo domificazione derivata. L’insieme di questi cicli minori formano undici domificazioni che, aggiunti alla domificazione radicale, danno un totale di 144 case.”