Astrogeomanzia

Introduzione all’astrogeomanzia

L’astrogeomanzia è una forma di “divinazione astrologica” (come l’astrologia oraria) che utilizza la geomanzia, anziché le effemeridi, come strumento per erigere una carta del cielo.

L’astrogeomanzia, in un certo senso, è una sorta di astrologia oraria a tutti gli effetti, se non fosse che l’astrologo orario interpreta una carta del cielo reale, mentre l’astrogeomante ne interpreta una fittizia, o meglio apparente. Il primo infatti elabora il suo giudizio divinatorio sulla base delle posizioni reali dei pianeti che transitano lungo l’eclittica, mentre il secondo sulla base di posizioni virtuali, ovvero determinate in modo assolutamente casuale.

Detto ciò, è lecito domandarsi perché praticare l’astrogeomanzia e non l’astrologia oraria? In realtà, la pratica dell’una non esclude quella dell’altra, ed entrambe le tecniche divinatorie, in fondo, si basano sul medesimo principio, quello della sincronicità.

A tal proposito è molto interessante un esperimento condotto da Jung, descritto nel suo trattato dedicato proprio al principio di sincronicità. Egli prese a caso 200 oroscopi, dopodiché di questi 200 il soggetto dell’esperimento ne estraeva a sorte 20. I 20 oroscopi estratti venivano poi confrontati con le statistiche generali ottenute da un altro esperimento sull’astrologia. “La prima persona soggetto dell’esperimento”, scrive Jung, “era una paziente che all’epoca dell’esperimento si trovava in uno stato di accentuata attività pulsionale. Il risultato fu che, su 20 aspetti di Marte, non meno di dieci erano particolarmente marcati. […] Il significato classico di Marte è la sua pulsionalità. […] A paragone con i nostri risultati generali spicca qui una predominanza degli aspetti di Marte, il che coincide con lo stato psichico del paziente.” Dopo aver descritto altri casi come questo, lo psicoanalista spiega poi che, nonostante i risultati dell’esperimento restino entro i limiti della probabilità, la loro variazione corrisponde straordinariamente con lo stato psichico della persona di volta in volta oggetto dell’esperimento, conformemente all’esperienza che si fa con i metodi mantici.

Dunque, in base al principio di sincronicità a cui si assicurano ormai quasi tutti gli astrologi contemporanei, l’astrogeomanzia dovrebbe godere dello stesso rispetto di cui gode l’astrologia oraria. Se di fatto l’astrologo concepisce una correlazione sincronica tra i fenomeni celesti e quelli terrestri, una carta del cielo creata casualmente è da intendersi semplicemente come uno dei tanti risultati di questa correlazione. Certo, l’idea di un oroscopo generato a caso può far sobbalzare i più, ma di fatto l’astrogeomanzia non è altro che una forma di cleromanzia che utilizza i simboli astrologici e, naturalmente, i principi interpretativi dell’astrologia.

Metodi astrogeomantici

I principali metodi astrogeomantici conosciuti sono due: quello di Agrippa e quello di Gherardo da Cremona.

Il Metodo di Agrippa

Il metodo di Agrippa è molto semplice, consiste nel creare uno scudo geomantico e, successivamente, nell’assegnare segni e pianeti alle dodici case in base delle figure presenti nello scudo. Per quanto riguarda i segni, si assegna alla prima casa il segno a cui è associata la prima figura geomantica, ovvero la prima madre. Nel grafico di esempio la prima casa è stata assegnata all’Ariete perché la prima madre è Puer. Dopodiché si riportano i segni nelle case successive in base al loro ordine astrologico, quindi, dopo l’Ariete in prima casa, il Toro nella seconda, i Gemelli nella terza, e così via. Se la prima madre fosse stata Puella, per esempio, alla prima casa sarebbe stata assegnata la Bilancia, alla seconda lo Scorpione, alla terza il Sagittario, e così via. Per quanto riguarda invece l’assegnazione dei pianeti alle case si procede riportando il pianeta associato a ciascuna figura, ma secondo un ordine diverso. I pianeti associati alle quattro madri vanno riportati nelle quattro “case angolari”  in senso orario, quindi: la prima madre alla I° Casa, la seconda alla , la terza alla VII° e la quarta alla IV°. I pianeti associati alle quattro figlie vanno riportati nelle quattro “case succedanee”, sempre in senso orario, quindi: la prima figlia alla II° Casa, la seconda all’XI°, la terza all’VIII° e la quarta alla . I pianeti associati alle quattro nipoti vanno riportate infine nelle quattro “case cadenti”, quindi: la prima nipote alla III° Casa, la seconda alla XII°, la terza alla IX° e la quarta alla VI°.

Il Metodo di Gherardo da Cremona

Il metodo di Gherardo da Cremona è anch’esso piuttosto semplice, ma è completamente diverso. Per quanto riguarda l’assegnazione dei segni alle case si procede creando da zero una sola figura geomantica. Dopodiché, come nel metodo di Agrippa, si riporta il segno a cui essa è associata alla prima casa e si riportano gli altri segni nelle case successive. A differenza del metodo di Agrippa, tuttavia, le corrispondenze figure/segni sono diverse: Acquisitio corrisponde all’Ariete, Laetitia e Fortuna Minor al Toro, Puer e Rubeus ai Gemelli, Albus al Cancro, Via al Leone, Conjunctio e Caput Draconis alla Vergine, Puella alla Bilancia, Amissio e Tristitia allo Scorpione, Cauda Draconis al Sagittario, Populus al Capricorno, Fortuna Major all’Acquario e Carcer ai Pesci. Pertanto, se la figura creata sarà Albus, come nel grafico di esempio, la prima casa sarà assegnata al Cancro, la seconda al Leone, la terza alla Vergine, e così via. Per quanto riguarda l’assegnazione dei pianeti si procede in modo diverso. Per ogni pianeta vengono tracciate quattro file di punti casuali (esattamente nello stesso modo con cui si crea una figura geomantica), dopodiché si contano i punti e si dividono per dodici, il resto della divisione indicherà la casa in cui posizionare il pianeta. Nel grafico di esempio, il Sole è stato posizionato in undicesima casa, poiché la somma dei punti è 61 (e il resto di 61 diviso 12 è 11). L’ordine in cui creare le “figure” dei pianeti è il seguente: Sole, Luna, Venere, Mercurio, Saturno, Giove, Marte e il Nodo Lunare Nord (il Nodo Sud sarà posizionato nel segno opposto).